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L’ECA, un inedito gruppo neofascista stroncato sul nascere

Redazione Spazio70

A disposizione del gruppo un discreto arsenale, materiale di propaganda e informativo su obiettivi sensibili

Roma, 17 maggio 1977. Con un blitz in un appartamento in via Mauro Morrone, i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria scoprono un nuovo gruppo eversivo di estrema destra: l’ECA (Esercito Combattenti Armati), una sigla inedita ma pronta ad entrare in azione.

Alazar Tregg Aye

All’interno del covo i militari ammanettano due giovani sorpresi nel sonno: Massimo Bianchi, 19 anni, legato alla sezione MSI di Talenti e Alazar Tregg Aye, profugo etiope di 25 anni, da sei mesi in Italia (in foto), considerato dagli inquirenti un estremista di destra.

Tra gli armamenti sequestrati: una pistola calibro 22 con doppia canna, una 7,65 con numero di matricola limato, un lancia razzi, una scacciacani modificata, un tirapugni di piombo, alcune scatole di munizioni e decine di coltelli.

SEDI DI PARTITO E UFFICI DI POLIZIA TRA GLI OBIETTIVI

Di maggior interesse per gli agenti è il materiale cartaceo rinvenuto nell’appartamento: volantini ciclostilati, fogli di carta intestata con il timbro dell’ECA, manuali di guerriglia, istruzioni dettagliate per costruire bottiglie molotov e ordigni rudimentali, schedari con indirizzi di militanti della sinistra extraparlamentare romana, agende e numeri di telefono.

Tra gli obiettivi documentati del gruppo figurano anche sedi di partito e uffici di polizia. Gli uomini del colonnello Placidi sono giunti al covo di via Morrone nel corso delle indagini scaturite dalla sparatoria del giorno prima presso il cortile del Palazzo di Giustizia.

I neofascisti Francesco Bianco e Fernando Ferdinandi, rispettivamente di 17 e 20 anni, dopo aver esploso alcuni proiettili verso un gruppo di militanti di Lotta Continua sono stati inseguiti e successivamente arrestati dai carabinieri.

Le perquisizioni presso le abitazioni dei due giovani hanno fornito ai militari dei preziosi elementi di indagine che hanno portato alla scoperta dell’ennesima sigla terroristica della capitale.