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Qui potrai trovare una vasta rassegna di materiali aventi ad oggetto uno dei periodi più interessanti della recente storia repubblicana, quello compreso tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta del secolo scorso.
Il sito comprende sei aree tematiche e ben ventidue sottocategorie con centinaia di pezzi su anni di piombo, strategia della tensione, vicende e personaggi più o meno misconosciuti di un’epoca soltanto apparentemente lontana. Per rinfrescare la memoria di chi c’era e far capire a chi era troppo giovane o non era ancora nato.
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Intervista a Beppe Grillo, comico di «Fantastico» (dicembre 1979)

Redazione Spazio70

di Nevio Boni (da: Stampa Sera, 13 dicembre 1979)

È per una radio privata, la più sentita in Piemonte. Grillo, che cosa dici al nostro pubblico?

«Amici siciliani sono qui nell’anfiteatro per voi e vi saluto tutti perché vi voglio bene. Perché vedi, mi vogliono bene adesso, dopo dieci anni di cabaret. Adesso ho un successo fantastico. È contenta anche la mia mamma purché non metta i jeans: per lei devo vestire un po’ bene. Poi mi amano i bambini perché io parlo con loro come fossero già grandi dandogli fiducia e stima. Ma insomma, i bambini non parlano mica più come Sbirulino e quando gli hai cantato una volta “Mi scappa la pipì papà” poi basta altrimenti ti mandano a vendere».

«HEATHER PARISI? HA UNA AMBIZIONE CHE LA FARÀ EMERGERE PRESTO»

Loretta Goggi, Beppe Grillo, Heather Parisi nella prima edizione del programma tv «Fantastico» (1979)

— Come sono le due donne della tua trasmissione?

«La Goggi è una professionista molto seria e la Parisi ha una ambizione che la farà emergere presto. In una pausa della trasmissione è capace di star bestemmiando, non so, dice: questa gamba mi fa un male boia ed è li che la massaggia quando in una frazione di secondo la telecamera la inquadra e allora: toc, un sorriso da 72 denti. È deprimente in televisione. Il pubblico ride a comando. I cameraman da vent’anni vedono comici e quando li fai ridere quelli? Nell’ultima puntata di Fantastico, due cameraman addirittura si picchiavano mentre io mi facevo la scenetta del gallo. Ho dovuto tirargli addosso dei chicchi di granone che avevo per lo sketch, improvvisando. Al cabaret è un’altra cosa: il pubblico è lì per te. Un tempo però c’erano gli affezionati ed era facile farli ridere: salivi su e cominciavi: qualsiasi cosa e si facevano delle risate così. Adesso ho paura: sono molti e chiedono molto. Devo stare attento».

— Dopo la televisione?

«Continuerò con le cose di adesso, sempre a teatro però».

— E sempre con prezzi alti?

«Sì, così viene solo la bella gente. Adesso ti racconto una cosa della bella gente, perché capisci che scherzo vero? Ero a Portofino in un locale splendido sul Tigullio. Mi si è avvicinato uno con i capelli fino al ginocchio, tutto brutto, unto, sembrava perfino che avesse le pulci e mi ha detto sul confidenziale: “Io qui non ci metto più piede, c’è certa brutta gente”. Sono contento di me. Insieme con Ricci mi scrivo i testi osservando la gente. In televisione ho colpito qualche categoria. I farmacisti mi hanno scritto offesi perché avevo detto che studiano tanto per fare i pacchetti con l’elastico. Mi hanno spiegato che adesso hanno certa carta con l’adesivo e dell’elastico non c’è più bisogno. Voglio dire ancora una cosa. Quel vostro Buzzolan critico al quale mi sono rivolto in una puntata. È stato bravo mi ha dato la controrisposta sul giornale: molto bella però; gli voglio ancora dire che sto preparando per lui la “Buzzolanite erotica” un nuovo spettacolo con Pippo Baudo tutto nudo».

— Quanto guadagni adesso?

«Sono ligure, ma te lo dico lo stesso: due milioni, due milioni e mezzo per sera, ma con la consumazione eh?».