logo Spazio70

Benvenuto sul nuovo sito di Spazio 70

Qui potrai trovare una vasta rassegna di materiali aventi ad oggetto uno dei periodi più interessanti della recente storia repubblicana, quello compreso tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta del secolo scorso.
Il sito comprende sei aree tematiche e ben ventidue sottocategorie con centinaia di pezzi su anni di piombo, strategia della tensione, vicende e personaggi più o meno misconosciuti di un’epoca soltanto apparentemente lontana. Per rinfrescare la memoria di chi c’era e far capire a chi era troppo giovane o non era ancora nato.
Buona lettura e non dimenticare di iscriverti sulla «newsletter» posta alla base del sito. Lasciando un tuo recapito mail avrai la possibilità di essere costantemente informato sulle novità di questo sito e i progetti editoriali di Spazio 70.

Buona Navigazione!

Se i Rolling Stones non vanno in Italia, è Concutelli ad andare dai Rolling Stones

Redazione Spazio70

Nel tour europeo del 1976 i Rolling Stones sfiorano l'Italia, ma non vi approdano: la evitano. Il Belpaese è considerato una zona ancora troppo «calda» e poco sicura dai manager delle grandi rock-band

Parigi, Nizza, Zurigo, Vienna. Nel tour europeo del 1976 i Rolling Stones sfiorano l’Italia ma non vi approdano, la evitano. Il Bel Paese è considerato una zona ancora troppo «calda» e poco sicura dai manager delle grandi rock-band. Secondo gli organizzatori della tournée, un simile evento sul territorio italiano potrebbe essere estremamente rischioso. Del resto, il gruppo di Mick Jagger si era già esibito al Palalido di Milano sei anni prima, risultato: 19 poliziotti feriti, 5 arresti, 56 fermi e gravissimi danni alla struttura.
Al velodromo Vigorelli nel 1971, ci hanno provato i Led Zeppelin: strage sfiorata. Tra bottiglie incendiarie, lacrimogeni e scontri con la polizia, il concerto è passato alla storia come uno degli eventi musicali più disastrosi di tutti i tempi. Non è andata meglio neppure con le esibizioni degli Atomic Rooster nel 1972 e dei Gentle Giants nel 1973, entrambe degenerate in sassaiole contro la polizia e inevitabili cariche della celere, per non parlare del lancio di molotov contro Carlos Santana nel 1975. Per molti «big» della scena internazionale, l’Italia è «zona rossa», un territorio da evitare.

«LA PIÙ GRANDE ROCK BAND, ALTRO CHE I BEATLES»

Pierluigi Concutelli

Alla base degli incidenti vi è la contestazione, sempre più aggressiva, contro i «padroni della musica» identificati dai ragazzi dei movimenti negli organizzatori degli eventi e nei manager dei grandi gruppi, considerati colpevoli di «creare eventi sempre più borghesi ed esclusivi», lontani dalle masse popolari e dal proletariato. Tema centrale in quegli anni, è proprio il discorso dell’«autoriduzione» che spesso sconfina nel tentativo di accedere gratuitamente in massa come forma di protesta. La massiccia presenza di agenti di polizia ai concerti e le costanti provocazioni tra gli schieramenti costituisce infine la scintilla che dà inizio ai disordini.

I molteplici fans italiani dei Rolling Stones, tuttavia, non si scoraggiano e optano per la soluzione più semplice: raggiungere il «Parc des sports» di Nizza. È la primavera del 1976 e tra «capelloni», «hippies» e «rockettari» è accorso anche un fan piuttosto insolito. Si tratta di un personaggio che potrebbe destare non poche preoccupazioni per i responsabili del settore sicurezza. È un pericoloso terrorista italiano giunto dalla Spagna con un borsone pieno di armi. Durante la sua latitanza/militanza all’estero Pierluigi Concutelli, comandante militare di Ordine Nuovo, ha deciso di concedersi un po’ di svago per assistere al concerto della sua band preferita.

«La più grande rock band, altro che Beatles! Quando Lady Jane scavalcò Michelle in testa alla hit parade fu un grande giorno» racconta Concutelli nella sua autobiografia. «La notte la passai in un vagone letto. Dopo aver elargito una mancia faraonica ad un ferroviere, usando un cacciavite smontai la grata del condotto dell’aria condizionata. Nell’intercapedine infilai le armi: pistole e un mitra Ingram. Se ci fosse stata una perquisizione sarebbe stata la fine dei sogni rivoluzionari. Sarei finito in galera e per di più in un paese straniero. Dalla Spagna arrivai alla Francia, cambiai treno e facendo un percorso alternativo arrivai a Nizza. Da lì telefonai a Clemente Graziani (…) “Vieni subito!” mi disse al telefono Peppe. Risposi che prima di andare in Corsica sarei rimasto un po’ a Nizza. Una sosta studiata a tavolino per due precise ragioni. La prima per confondere eventuali inseguitori e sviare chi forse mi stava dando la caccia. La seconda perché a Nizza c’era il carnevale e soprattutto era in cartellone il concerto dei Rolling Stones. Un’occasione perfetta per decomprimermi e allentare la tensione accumulata nelle lunghe settimane di latitanza all’estero. E poi chi poteva perdersi Mick Jagger e compagni? Nel 1976 i Rolling Stones per quelli della mia generazione erano già una leggenda vivente».

Tra i brani eseguiti al concerto:

If You Can’t Rock Me / Get Off of My Cloud
Hand Of Fate
Hey Negrita
Ain’t Too Proud to Beg
Fool to Cry
Hot Stuff
Star Star
Angie
You Gotta Move
Midnight Rambler
It’s Only Rock ‘n’ Roll
Brown Sugar
Jumpin’ Jack Flash
Street Fighting Man