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Un uovo di Pasqua pieno di LSD (1977)

Redazione Spazio70

L'acquirente era un maresciallo della Mobile, in manette due studenti e un insegnante

Roma, 12 aprile 1977. Un uovo di Pasqua pieno di LSD: mille dosi per un valore complessivo di cinque milioni di lire. È questo il bottino finito nelle mani degli uomini del reparto narcotici della Squadra mobile. L’operazione è partita dopo una serie di indagini e appostamenti negli ambienti universitari e tra i giovani frequentatori del centro cittadino. Un accurato lavoro di investigazione diretto dal dottor Marassita e portato avanti sul campo dal maresciallo Nicola Longo in incognito. Con le sembianze di un «hippy», il sottufficiale ha stretto un rapporto amichevole con diversi consumatori e spacciatori di allucinogeni, tra questi anche un insegnante italiano che ha messo l’agente in contatto con due giovani spacciatori tedeschi: R. Kaden di 25 anni e S. Friedling di anni 22, da tempo nel business dell‘LSD, un settore al quale il poliziotto si mostra molto interessato: «Pensa che noi con questa roba ci paghiamo le vacanze in Sardegna…» rivela uno dei due tedeschi al maresciallo «…ma trattiamo soltanto gli affari grossi, niente di piccolo».

Dopo alcuni incontri, Longo decide di concludere un acquisto sostanzioso e si dice disposto a investire cinque milioni di lire per mille dosi da piazzare in giro per Roma. Viene fissato un appuntamento. Gli spacciatori, come concordato, attendono in un albergo a pochi passi da Piazza Navona dove sono già presenti i colleghi del sottufficiale, travestiti da facchini. Il maresciallo si presenta all’appuntamento a bordo di un’auto sportiva. Giunto in albergo, Longo si qualifica dinnanzi ai tre come «sbirro» della narcotici, mentre i «facchini» impediscono ai giovani di scappare. «Fuori la roba!» esclama il maresciallo. Ed eccola lì, in un grosso uovo di pasqua incartato e infiocchettato.

«IN QUESTURA HANNO APERTO L’UOVO»

Sul quotidiano Il Messaggero del 14 aprile 1977 possiamo leggere quanto segue:

«Mille compresse di LSD per un valore di oltre cinque milioni di lire: una “sorpresa” eccezionale per un comune uovo di Pasqua. Due studenti tedeschi ed un insegnante abruzzese di scuola media hanno usato l’insolito stratagemma per portare, senza pericolo, il terribile allucinogeno ad un “cliente” disposto a concludere l’affare. Ma il facoltoso acquirente, che aveva fissato l’appuntamento in un lussuoso albergo del centro, non era altri che il Maresciallo Nicola Longo della Mobile e l’ingenuo terzetto è finito a Regina Coeli sotto l’imputazione di importazione, detenzione e spaccio di stupefacenti.

La brillante operazione, diretta dal capo della Squadra Mobile Masone e dal capo della sezione anti-droga Marazzita, è cominciata qualche giorno fa quando Longo ha saputo che erano arrivati nella capitale due tedeschi, ben forniti di LSD e disposti a venderlo all’ingrosso. Il sottufficiale è stato incaricato insieme all’appuntato Lo Giudice di battere i tradizionali “mercati” romani per identificarli e, finalmente, dopo aver setacciato Campo de’ Fiori, Piazza Navona e Piazza S. Maria in Trastevere, è riuscito ad avere il primo abboccamento con le persone giuste: gli studenti di pedagogia R. Kaden di 25 anni e S. Friedling di 22 ed il professore R. Rocchi di 35 anni.

Fingendosi ricco ed interessato all’acquisto della droga, Nicola Longo ha aperto le trattative con i tre spacciatori. Dopo laboriosi colloqui, che si sono prolungati per un paio di giorni, è riuscito a concludere l’affare. Avrebbe comprato una prima partita di mille compresse di LSD, al prezzo di mille lire ciascuna. Poi, se soddisfatto della qualità avrebbe preso anche il resto della “roba”: altre quattromila compresse allo stesso prezzo. L’appuntamento per la prima consegna è stato fissato per martedì sera nella hall dell’albergo dove Luongo aveva detto di abitare ed infatti i tre spacciatori si sono presentati puntuali tenendo bene in mostra un voluminoso uovo di pasqua, confezionato con una appariscente carta colorata. Quale miglior nascondiglio – devono aver pensato – per non insospettire i segugi dell’anti-droga? Ma la loro sicurezza è crollata di colpo quando un nugolo di agenti in borghese li ha circondati ed il “cliente”, invece che con i dollari, li ha pagati con tre robuste manette.

In questura, Masone, Marazzita e Longo hanno aperto l’uovo e sequestrato la “sorpresa”: mille compresse di LSD come pattuito. I due tedeschi ed il Rocchi non hanno però voluto rivelare l’indirizzo della loro residenza romana che la polizia sta cercando di individuare, nella speranza di recuperare (se veramente esiste) anche il resto del terribile allucinogeno».