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Quando il Pci era contro il divorzio. Il manifesto con Togliatti per la campagna referendaria del 1974

Redazione Spazio70

L'effige del leader comunista verrà fatta sequestrare per disposizione prefettizia

Nella primavera del 1974 il Comitato Nazionale del Referendum sul Divorzio (un’associazione antidivorzista guidata dal giurista cattolico Gabrio Lombardi) pubblica un singolare manifesto di propaganda per il referendum. Sopra all’effigie in bianco e nero di Palmiro Togliatti troneggia in rosso una citazione: «Il divorzio è innaturale e dannoso». La legge da abrogare viene inoltre definita «borghese» e «antipopolare». Il messaggio è indubbiamente rivolto ad elettori comunisti. Se la matrice di quest’opera di propaganda è tutt’altro che rossa, la citazione attribuita a Togliatti risulta invece autentica ed è estrapolata da un intervento risalente al 7 novembre 1946.

«IL DIVORZIO? LO CONSIDERO INNATURALE E DANNOSO»

Nel corso di una riunione dell’Assemblea Costituente, la storica guida del Partito Comunista affermava: «Come è stato dimostrato dalla discussione generale, sono lieto che anche l’onorevole Cevolotto abbia dichiarato la stessa tendenza: non è stata posta sul tappeto la questione del divorzio che personalmente, in relazione alle esigenze dell’attuale società italiana, considero innaturale e dannoso».

Nei primi giorni di maggio, il pretore di Cremona, il dottor Grande, ordina il sequestro del manifesto con la seguente motivazione: «Poiché la frase di Togliatti non corrisponde all’attuale campagna elettorale del PCI, il manifesto potrebbe ingenerare confusione fra gli elettori comunisti».