Qui potrai trovare una vasta rassegna di materiali aventi ad oggetto uno dei periodi più interessanti della recente storia repubblicana, quello compreso tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta del secolo scorso.
Il sito comprende sei aree tematiche e ben ventidue sottocategorie con centinaia di pezzi su anni di piombo, strategia della tensione, vicende e personaggi più o meno misconosciuti di un’epoca soltanto apparentemente lontana. Per rinfrescare la memoria di chi c’era e far capire a chi era troppo giovane o non era ancora nato.
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Roma, ottobre 1977. Renato Vallanzasca e Rossano Cochis depongono nel corso del processo a Ordine Nuovo. La Corte ha intenzione di chiarire la natura dei rapporti tra la banda milanese e i neofascisti romani alla luce del ritrovamento, all’interno del covo di Pierluigi Concutelli, di circa undici milioni di lire provenienti da una parte del riscatto di Emanuela Trapani, figlia sedicenne di Gaetano Trapani (presidente della Camera di Commercio milanese) rapita dal gruppo Vallanzasca nel dicembre del 1976.
Presidente: «Conosce Giovanni Ferorelli?»
Vallanzasca: «Sì, da due o tre anni.»
P: «Si era rivolto a lui perché le trovasse un appartamento in affitto?»
V: «Sì, ma non personalmente.»
P: «Fu Cochis?»
V: «Lo chieda a lui. Comunque mi pare di ricordare che fu proprio Cochis.»
P: «Appartamenti qui a Roma, signor Vallanzasca?»
V: «Sì, la maggior parte.»
P: «Ferorelli la mise in contatto con Bianchi?»
V: «Ho visto Bianchi una sola volta a Milano, prima che mi arrestassero. Ferorelli mi disse che era un suo amico.»
P: «Ferorelli sostenne che Bianchi sarebbe stato in grado di procurare gli appartamenti?»
V: «Sì ma non so altro. So solo che mi servivano quegli alloggi.»
P: «La scelta di Bianchi e di Ferorelli fu occasionale o dettata da motivi politici?»
V: «Conobbi Ferorelli da detenuto per reati comuni.»
P: «Lei sa che una somma di danaro fu trovata nel rifugio di Concutelli?»
V: «Personalmente io non gliela diedi. Erano i soldi per gli affitti degli appartamenti. Come siano finiti lì non lo so. Non finanzio partiti. Non ricordo a chi diedi i soldi per gli affitti. Diciamo non ricordo, va di moda adesso. Solo in seguito seppi chi aveva dato i soldi e chi li aveva ricevuti, ma non ho intenzione di dirlo.»
P: «Perché, questo potrebbe esporlo ad un procedimento penale?»
V: (sorridendo) «Non c’è pericolo. Potrei solo giovare a qualcuno e nuocere ad altri. Dico solo quello che non può nuocere a nessuno.»
P: «Conosceva Concutelli?»
V: «No.»
P: «Non ebbe con lui nemmeno rapporti indiretti?»
V: «No.»
P: «Il fatto che il danaro sia stato trovato in casa di Concutelli come lo spiega? Una iniziativa autonoma di qualcuno?»
V: «Me lo sono chiesto anch’io. La notizia del ritrovamento della somma la appresi dalla TV e me ne stupii. Per quel che mi riguarda posso escludere che i soldi fossero pervenuti al Concutelli come contributo al suo movimento politico, se poi qualcuno è diventato pazzo ed ha agito in tal senso non so.»
P: «Concutelli disse che la somma gli era pervenuta per trovare alloggi per gente proveniente da Milano. Le chiedo ancora: vi sono stati rapporti, anche indiretti, tra lei e Concutelli?»
V: «Ripeto, con Concutelli non ho avuto mai a che fare.»
Anche Cochis afferma di non essersi mai occupato di politica e di aver avuto rapporti con Concutelli soltanto in galera: «Il caffè ce lo scambiavamo tramite una guardia carceraria – afferma Cochis – perché le nostre celle, pur essendo nello stesso corridoio, erano molto lontane l’una dall’altra».