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Contro gli scherzi telefonici, ecco il «robot» dei pompieri (gennaio 1970)

Redazione Spazio70

La decisione di utilizzare il cervellone elettronico è stata avallata dalla magistratura dopo una lunga serie di «scherzi» telefonici ai danni di vigili del fuoco e forze dell'ordine

Corriere Milanese, venerdì 16 gennaio 1970: «Uno speciale “agente 007” meccanico è stato assegnato al Corpo Provinciale dei Vigili del Fuoco di stanza nella caserma di via Messina. Compito di questa complessa apparecchiatura è l’immediata intercettazione del telefono dal quale proviene la chiamata. In tal modo sarà possibile raggiungere e punire gli autori di quei pessimi scherzi telefonici così inopportuni per un corpo che con un effettivo di soli 560 uomini deve coprire l’intero territorio di provincia. Di fronte al continuo ripetersi di appelli per sciagure inesistenti, il comandante del corpo, l’ingegner Antonio Spasciani, coadiuvato dal suo collaboratore ingegner Giancarlo Candiani è finalmente riuscito a trovare un rimedio. Il nuovo dispositivo (applicato sul già esistente apparecchio di controllo attraverso il quale passano le chiamate per il numero 22.222) in caso di un allarme sospetto è in grado di bloccare immediatamente il telefono dell’utente».

SOTTO CONTROLLO GLI ISTITUTI SCOLASTICI DELLA ZONA

Il mese successivo toccherà invece agli istituti scolastici di Sesto San Giovanni.

Corriere Milanese, sabato 7, domenica 8 febbraio 1970:

«Sesto: sotto controllo i telefoni delle scuole. Una serie di “scherzi” ha mobilitato polizia, carabinieri e artificieri. Da oggi i telefoni di tutti gli istituti scolastici di Sesto San Giovanni sono sotto controllo. La decisione è stata presa dalla magistratura su richiesta dei carabinieri e della polizia, dopo una lunga serie di “scherzi” telefonici che negli ultimi tempi hanno seguito a mobilitare a vuoto forze dell’ordine e artificieri. L’ultimo si è avuto ieri nel complesso scolastico di via Boccaccio che ospita elementari, medie e professionali. Il preside ha ricevuto una telefonata che diceva: “C’è una bomba ad alto potenziale nella scuola: scoppierà fra qualche ora!” Sono intervenuti subito carabinieri, agenti di polizia ed artificieri. L’istituto è stato fatto sgomberare, ma della bomba, naturalmente, nessuna traccia».