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«Il confronto con Izzo? Lo considero degradante». Freda al processo contro i neofascisti veneziani (1988)

Redazione Spazio70

Dalla deposizione di Franco Freda nel corso di un'udienza del Processo ai neofascisti veneziani. (Venezia, 1988)

Angelo Izzo

Signor Freda, lei è stato citato soprattutto per riferire in merito a determinate circostanze a sua volta riferite da Angelo Izzo qui presente, il quale ha riferito alla Corte che nel periodo in cui era detenuto assieme a Izzo nel carcere di Trani, discutendo della situazione politica in generale, dell’ambiente politico di destra eccetera, si era venuti a parlare anche del Maggi Carlo Maria. In riferimento al Maggi lei avrebbe riferito determinate cose, in particolare che appunto Maggi apparteneva ad un gruppo veneto di estrema destra, che sarebbe stato il Maggi a tenere anche certi contatti col gruppo romano e che in particolare, questa è una circostanza che Izzo definisce come detta da lei, sarebbe stato noto che il Maggi sarebbe stato l’ideologo di un certo tipo di stragismo, nel senso che sarebbe stato opportuno compiere determinati attentati per creare uno stato di tensione che avrebbe reso poi favorevole un qualche golpe. Izzo dice di averlo appreso dal Freda. Messo al corrente per sommi capi delle dichiarazioni che ha reso l’Izzo, ci vuole un po’ riferire di questa situazione? Partiamo da un dato di fatto di base, c’è stata questa comunanza di detenzione nel carcere di Trani?

«Durante le more del procedimento d’appello di Catanzaro io fui ristretto nel carcere di Trani. Ogni giorno, durante la mia permanenza, venivo ospitato a pranzo nella cella di Concutelli, all’epoca era consentito. Sovente, ai pranzi, partecipava anche Angelo Izzo. Io ero stato destinato ad una cella singola mentre nella cella del Concutelli c’era Izzo e c’erano altri, ristretti».

— Lei quindi si recava nella cella di Concutelli?

«Mi recavo nella cella del Concutelli a pranzo. Sovente, quasi spesso, mi recavo a passeggio durante le ore d’aria con Concutelli».

— In quella cella era ristretto anche Izzo assieme a Concutelli oppure l’Izzo dov’era? In quale cella era?

«Mentre ero io, quando lo Izzo era a Trani, era ristretto nella stessa cella di Concutelli».

— E quindi era presente ad una di queste colazioni con Concutelli?

«Certo. Almeno la presenza fisica dello Izzo c’era. Io di certo non mi rivolgevo a lui. [Izzo prova a prendere la parola] La prego, presidente, io non intendo subire interferenze da parte di questo individuo. Siamo due grandezze eterogenee».

— E quindi analizzavate la situazione politica che si era venuta a creare?

«A volte i discorsi si levavano anche al dominio politico o alle esperienze singole dei commensali. Toccavamo quindi anche argomenti di ordine politico. Sottolineo questo “anche” poiché non era la preoccupazione principale del detenuto, il quale è costretto a rimanere in carcere e non deve pensare ossessivamente alle ragioni per cui è in carcere. Molte volte i discorsi erano frivoli, altre volte di argomenti culturali generici».

«CONOBBI CARLO MARIA MAGGI QUANDO ENTRAVO ALL’UNIVERSITÀ DI PADOVA»

Carlo Maria Maggi

— In occasione di questo scambio di vedute di ordine politico, lei e Concutelli avete mai parlato di Carlo Maria Maggi? Qualche riferimento al Maggi c’è stato?

«Io escludo precisamente che un discorso coerente abbia avuto come oggetto il dottor Maggi. Naturalmente faccio appello a qualche graffito che può essere rimasto nella mia memoria ma, soprattutto, il motivo era il seguente: io conobbi il dottor Maggi quando entravo all’Università di Padova, al primo anno, mentre il dottor Maggi stava per laurearsi. Allora io ero iscritto al Movimento Sociale ed ero nella compagine universitaria di questo movimento, il cosiddetto Fuan. Mentre il dottor Maggi già faceva capo al Centro Studi Ordine Nuovo. Rividi il dottor Maggi, perché fui invitato ad una sua colazione per la laurea. Poi lo rividi nel 1970, quindi dagli anni ’63-’64 si arriva al 1970 quando mi pare il Centro Studi Ordine Nuovo si reinserì nel Movimento Sociale ma non vi furono collegamenti politici tra me e il dottor Maggi. Io diedi alle volte la mia cooperazione partecipando ad alcune conferenze da me tenute nell’ambito di un tentativo di rettificazione ideologico-dottrinaria che allora il Centro Studi pareva si proponesse sempre all’interno del Movimento Sociale. Invece Concutelli che faceva capo al Movimento Politico Ordine Nuovo, e quindi aveva tenuto le distanze da questo tentativo di rettificazione, non poteva avere rapporti con Maggi che invece faceva capo all’ala riformista».

— Concutelli invece non aveva condiviso l’iniziativa di Rauti possiamo dire?

«Esatto. Non c’erano elementi che potevano suscitare interesse, né da parte mia, anche se avevo mantenuto dei rapporti soltanto personali. Rividi dopo il 1970 il dottor Maggi solo nel 1977 quando mi recai, perché escusso come testimone, davanti al giudice istruttore di Venezia».

— Può essere messo a confronto con Angelo Izzo.

«No, no. Io il confronto lo considero degradante.»

— Rifiuta quindi il confronto con Izzo?

«Sì, sì».

— Vuole motivare le ragioni?

«Ho già motivato. Lo considero degradante, siamo due grandezze eterogenee».