Qui potrai trovare una vasta rassegna di materiali aventi ad oggetto uno dei periodi più interessanti della recente storia repubblicana, quello compreso tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta del secolo scorso.
Il sito comprende sei aree tematiche e ben ventidue sottocategorie con centinaia di pezzi su anni di piombo, strategia della tensione, vicende e personaggi più o meno misconosciuti di un’epoca soltanto apparentemente lontana. Per rinfrescare la memoria di chi c’era e far capire a chi era troppo giovane o non era ancora nato.
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In questi tempi frenetici non dobbiamo stupirci neppure se i ragazzini incontrano il “primo amore” in un’età che per noi era quella dei giochi e degli scappellotti. Giusva Fioravanti, per esempio, il popolare attore-marmocchio della TV che rivedrete presto nel nuovo telefilm La famiglia Benvenuti, è precocissimo anche in campo sentimentale: compirà appena undici anni a fine marzo ma si è già “preso una pece” come dicono a Roma, cioè si è innamorato di Elisabetta Battistoni, una bella coetanea, bionda, occhi celesti, che gli è contesa da un rivale dodicenne, Nicola Salerno. Per saperne di più su questo platonico “intrigo romantico” abbiamo interpellato Giusva nella sua abitazione familiare al quartiere Prati.
Cosa ti sta succedendo, Giusva? È proprio vero che, pur essendo ancora quasi un bambino, hai perso la testa per una ragazzina romana, figlia di certi amici dei tuoi genitori?
«Te va da scherzà? Un bambino io?! Ma lo sai che sono già in prima media? Voi matusa non potete capire i ragazzini d’oggi, tanto più svelti di voi. Comunque coi giornalisti io parlo solo del mio lavoro, bocca cucita per tutto ciò che riguarda la mia vita privata».
Il tuo riserbo è degno di un Gassman, ma i tuoi amichetti mi hanno raccontato un sacco di storie sul tuo conto e tua sorella Cristina m’ha addirittura fatto leggere una pagina del tuo diario, in cui hai scritto: “Elisabetta tu sei il mio primo vero amore, un amore grande anche se piccolo d’età. Un giorno ci sposeremo come tu, Elisabetta, hai promesso a me e io a te”. A questo punto, come la mettiamo?
«Cristina come al solito mi ha preso in trappola, ma ora ti dirò io come sono andate veramente le cose: è stata proprio Cristina a farmi conoscere la nostra amica Elisabetta nel maggio scorso e io, che sono un giovanotto piuttosto dritto, ho notato subito che Elisabetta è bella e simpatica e ho fatto del mio meglio perché i nostri genitori diventassero amici, in modo da facilitare i nostri incontri. Appena Elisabetta si è accorta che avevo una simpatia per lei ha preso l’iniziativa, corteggiandomi in modo favoloso. Sai, le ragazzine di oggi sono molto intraprendenti, mica come ai tempi vostri. Insomma, mi sono lasciato conquistare. La nostra amicizia ha fatto progressi decisivi l’estate scorsa a Fregene, dove andammo a villeggiare con le nostre famiglie. Sai, andiamo d’accordo in un mucchio di cose. Che te devo dì?! I giornaletti, i francobolli, le figurine, le automobili da corsa, le nuotate, la bicicletta piacciono a me e magari, per imitazione, piacciono anche a lei. Insomma, forse è vero che siamo anime gemelle, come dite voi matusa. Da Fregene sono partito con papà alla volta di Marina di Grosseto, per girare i primi episodi del nuovo telefilm dei Benvenuti sotto la guida di un mio caro amico, il regista Alfredo Giannetti ed Elisabetta non ha potuto fare a meno di raggiungermi in compagnia della sua mamma. Dovevi vedere come si divertiva mentre recitavo sul set. Insomma, Elisabetta, oltre che la mia fidanzatina, è anche una mia ammiratrice».
Ora ho capito che sei un ometto che non si lascia prendere a rimorchio dalla “ragazza del cuore”, però vorresti dirmi qualcosa della tua terribile gelosia provocata dalla corte che il tuo amico Cocò Salerno continua a fare a Elisabetta?
«Sai com’è, Elisabetta è carina e Cocò ci ha l’occhio fino, è un gran dritto, sa riuscire simpatico ed è un po’ vanitoso, se potesse soffiarmi la fidanzatina, gongolerebbe. Nei giorni scorsi Cocò ha dato una festa per i suoi amichetti in casa sua, ha fatto l’invito a Elisabetta ma di me si è dimenticato. Dimmi tu, che cosa doveva fare Elisabetta? Rifiutare l’invito, naturalmente. Invece ha partecipato alla festa, con un abitino molto elegante; è stata brillantissima ed è andata in brodo di giuggiole per i complimenti di Cocò. Per qualche giorno ho rifiutato la sua compagnia e mi sono anche negato al telefono. Poi Elisabetta è riapparsa all’improvviso in casa nostra e non ho saputo resistere, abbiamo fatto pace. Forse sono un po’ debole con lei ma il guaio è che appena la vedo provo una felicità meravigliosa, come non mi era mai successo. Quanto a Cocò, è un rivale che non mi fa mica paura, ci mancherebbe altro!»
Elisabetta, sorridente e sicura di sé, entra nella camera dei giochi di Giusva, di Cristina e di Cristiano (i gemelli che hanno compiuto nove anni lo scorso febbraio). Alla ragazzina darebbero quattordici anni, benché in realtà ne abbia solo undici e mezzo. Nata a Roma nel settembre ’57, Elisabetta è italiana solo a metà, per parte del padre, mentre la mamma, Trudi Helmling, le ha trasmesso il “pepe viennese”.
Elisabetta, Giusva sostiene che ti sei data molto da fare per “conquistarlo”, poi hai subìto la sua personalità, ti sei adeguata ai suoi gusti in ogni campo e sei diventata una sua fanatica devota ammiratrice. Che cosa c’è di vero?
«Mi fa piacere, per il nostro quieto vivere, che Giusva sia convinto che io lo ammiri in ginocchio. Che vuoi, Giusva ha già tutte le debolezze dei divi e farei un grosso sbaglio se mortificassi la sua vanità. Non vorrei però che tu credessi addirittura che io condivida il suo cattivo gusto nel campo della musica leggera. Figurati che Giusva adora Claudio Villa e Milva, cioè i “vocioni” con la mano sul cuore prediletti dai matusa, Io invece amo Tom Jones, Patty Pravo, Little Tony e Iva Zanicchi. Insomma, i cantanti dei giovani. Sai, sono una donnina moderna, ho idee mie su qualsiasi argomento e non subisco mai le opinioni antiquate dei miei genitori. Giusva invece è un sottomesso che obbedisce a bacchetta a un papà dittatore. Non gliene faccio una colpa perché gli voglio bene».
Hai sentito Giusva? Vuoi dirmi a tua volta se Elisabetta a qualche lato debole?
«Che domanda! Io non sono certo perfetto ma Elisabetta ha un sacco di difetti, che io perdono perché è la mia fidanzatina. Direi che il guaio più grosso è questo: i suoi genitori gliele danno tutte vinte, perché purtroppo Elisabetta è la loro unica figlia. Soprattutto il suo papà, che non è più giovane, è arrendevole con lei in modo catastrofico. A me pare (come dice il mio papà) che questo tipo di educazione sia sbagliata e ho l’impressione che Elisabetta venga su viziata, un po’ saccente e dispotica. Per esempio quella benedetta ragazzina ha la smania di polemizzare sulle cose che conosce poco, come la musica. Lasciamo perdere. Però, se un giorno dovremo veramente sposarci, Elisabetta dovrà diventare una mogliettina ragionevole e sottomessa. È l’uomo che deve pilotare la famiglia, non ti pare? Il mio papà lo ripete sempre e in questo sono d’accordo con lui».
Però in tante famiglie italiane è ormai la moglie che ha preso in mano le redini come succedeva nel primo telefilm “La famiglia Benvenuti”: Marina, la tua Mamma-TV, teneva sempre a rimorchio, pur salvando le forme, il marito Alberto. Il tuo papà televisivo riesce forse a prendere il sopravvento nelle prossime puntate?
«Alberto, cioè Enrico Maria Salerno ci prova, però Marina, impersonata da Valeria Valeri, sta all’erta. La mia mamma-TV continua a esser convinta che la famiglia abbia bisogno soprattutto del buonsenso pratico di una donna moderna ed efficiente come lei, sicché non ha alcuna intenzione di rinunciare alle sue funzioni direttive».
Incontreremo personaggi nuovi nel prossimo telefilm?
«Sì, di personaggi nuovi ce ne sono molti e fra essi la bambina Nives (interpretata dalla romana Antonella Pieri, di nova anni); ha il ruolo più commovente».
Un’ultima domanda, Giusva: qual è stato l’episodio del nuovo telefilm in cui vi siete più divertiti mentre lavoravate sul set?
«Tutte le scene che abbiamo girato sulla spiaggia a Marina di Grosseto sono piene di allegria e sono convinto che i telespettatori si divertiranno come noi che le abbiamo interpretate. Naturalmente è Andrea, il mio personaggio, che dà un ritmo travolgente alle vacanze della famiglia Benvenuti. Andrea riesce perfino a organizzare un vantaggioso commercio fotografico: con la sua Polaroid ritrae le più belle ragazzine della spiaggia e poi vende le foto agli amici facendosele pagare con gelati, Coca cola, gettoni per l flipper. In quel periodo della lavorazione ho fatto nuoto, pattino, palla a volo, calcio e capriole acrobatiche sulla sabbia, e tutto ciò mi è stato regolarmente compensato, come previsto dal contratto. Non sono un fanatico del lavoro, anzi, magari potessi farne a meno! Però un lavoro così lo farei tutto l’anno con entusiasmo».
Attore di successo alla TV, Giusva sta per essere lanciato anche come scrittore in erba: il suo primo volume Questi benedetti genitori è in corso di stampa. Ecco alcune pagine tolte dal manoscritto:
«Oggi mamma e papà hanno bisticciato a tavola perché papà diceva che la carne era troppo dura — Tu non sai fare la spesa — urlava — e ti fai imbrogliare da tutti! A mia madre queste cose non capitano: dovresti imparare da lei. Lei sì che non si fa imbrogliare. Lei sì che è una donna di casa! Mamma si è messa a piangere, poi si è messa a piangere anche Cristina, che si commuove facilmente. Anche a me dispiaceva vedere mamma piangere. Certo, la carne era duretta, ma papà dovrebbe portare pazienza se ogni tanto qualche cosa non va: mamma ha tante cose da fare! Papà invece non fa niente tutto il giorno: lui va in ufficio… Beh, insomma… stavolta papà non ci ha fatto una bella figura!
Cris ha detto: Ma se la mamma di papà è tanto brava che sa fare tutto così bene, perché papà non se l’è sposata? invece di sposare mamma nostra, che non sa fare niente? Mi è mancato il tempo per spiegare al mio fratello minore che il matrimonio tra madre e figlio è proibito dalla legge; altrimenti, credo, tutti si sposerebbero la propria mamma. Spero, comunque, che la tempesta si allontani presto.
Papà ha deciso che a casa nostra ci vuole una ragazza svedese alla pari. “Sì, una svedese che sappi al’inglese” ha detto. “Le scuole, i dischi, non servono a niente. Ci vuole una ragazza giovane e moderna, che abitui i bambini alla lingua. E poi, tutto sommato, una ripassatina all’inglese la voglio dare anch’io.” Però mamma non è d’accordo sulla ragazza svedese e sulla ripassatina che vuole dare a papà. Anzi, diceva che se mai, invece di una ragazza, era meglio un ragazzo svedese alla pari, così papà la smetteva di fare il galletto, e che lei non voleva creare problemi sessuali per me e soprattutto per papà, e tante altre cose. Insomma, papà ha comprato un corso rapido di inglese sui dischi. Io sono andato a cercare sull’enciclopedia dei ragazzi che cosa sono i problemi sessuali ma non ho trovato niente. Domani lo domanderò a papà».