Qui potrai trovare una vasta rassegna di materiali aventi ad oggetto uno dei periodi più interessanti della recente storia repubblicana, quello compreso tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta del secolo scorso.
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Roma, chiesa del Gesù, 9 maggio 1979, primo anniversario della morte di Aldo Moro: a pochi passi dalla storica sede della Democrazia cristiana il militante Angelo Gallo si avvicina alle spalle del presidente del Senato Amintore Fanfani e inizia a tirargli le orecchie in segno di protesta per l’inerzia dei politici rispetto ai problemi del lavoro. Lina Perrotta, vedova di Gallo: «La tirata d’orecchie? Che bel gesto! Appesa in camera da pranzo abbiamo ancora quella foto: ne abbiamo fatto fare un poster gigante e lo abbiamo incorniciato come un quadro. La sua fu un’azione di protesta, perché vedeva che non si faceva niente per i giovani, per il loro lavoro. Lui si arrabbiava per queste cose, perché voleva che tutti lavorassero, avessero di che mangiare e vestirsi, potessero farsi una famiglia e costruirsi una casa. Era davvero un uomo saggio, mio marito. Questo lo posso dire ad alta voce: saggio e buono. Lui ha fatto quel gesto con piacere, perché non gli davano retta. Lo ha fatto per l’ideale in cui credeva: di aiutare i giovani, i calabresi, tutto il popolo. Era un vero democratico cristiano, lui. Ed è stato sempre contento di quello che ha fatto» [1]
Angelo Gallo, consigliere comunale di Acri (Cs), aveva più volte spiegato il suo gesto come una protesta verso la sordità di Fanfani per i problemi del Sud: «Gli chiedemmo più volte interventi incisivi per il Meridione; lui, però, era rimasto sempre sordo alle mie richieste». Negli ambienti vicini a Fanfani si è sospettato che quello di Gallo sia stato un gesto concordato con gli avversari di partito dell’ex presidente del Senato. E in questo senso non sarebbe stata casuale la presenza del fotografo in quel momento proprio accanto a Fanfani. [2]
Dell’accaduto, ci sarebbero altre due versioni: la tirata d’orecchi a Fanfani sarebbe servita a denunciare una eccessiva acquiescenza della Dc verso i comunisti e soprattutto la necessità di rifondare il partito «per non morire»
Michele Gallo, figlio di Angelo: «La sua carriera politica fu bruciata da quel gesto». La tirata d’orecchie a Fanfani costò al focoso militante Dc anche una settimana di galera: Gallo fu poi prosciolto da ogni accusa [3]
Le foto vennero scattate da Angelo Palma [4]
Fonti: [1] Adnkronos, 3 febbraio 2008, «Fanfani: il perché di quella tirata d’orecchie, parla la vedova Gallo», [2] Thisisacri.it, «Lo sapevate che?», [3] Repubblica, archivio, 18 maggio 1997, «Addio all’aggressore di Fanfani», [4] Oliviero Beha blog, 29 maggio 2003, «Uno storico atto di rimprovero politico»