Qui potrai trovare una vasta rassegna di materiali aventi ad oggetto uno dei periodi più interessanti della recente storia repubblicana, quello compreso tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta del secolo scorso.
Il sito comprende sei aree tematiche e ben ventidue sottocategorie con centinaia di pezzi su anni di piombo, strategia della tensione, vicende e personaggi più o meno misconosciuti di un’epoca soltanto apparentemente lontana. Per rinfrescare la memoria di chi c’era e far capire a chi era troppo giovane o non era ancora nato.
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Nella primavera del 1973, presso l’Istituto professionale femminile Caterina da Siena di Milano, i risultati di un quiz promosso dalla rivista underground «Il pane e le rose» provocano uno scandalo destinato a comparire su tutti i quotidiani nazionali, riportando la memoria del Paese al celebre «caso Zanzara» che nel 1966 vide coinvolti gli studenti del liceo Parini in una vicenda che finì nelle aule di un tribunale.
Le studentesse del Caterina da Siena sono tutte ragazze dai 14 ai 18 anni e alcune di loro (118 su 1700) hanno risposto ad una serie di domande su temi considerati ancora «scottanti», come la masturbazione, l’omosessualità, gli anticoncezionali e l’aborto. I quiz sono stati proposti tramite volantini ciclostilati distribuiti fuori scuola e i risultati (riportati in fotografia) sono stati pubblicati dalla rivista andata poi a ruba tra tutte le allieve dell’istituto.
Dinnanzi agli appunti dei giornalisti, alcune ragazze intervistate dal Corriere della Sera motivano la loro partecipazione all’iniziativa: «Abbiamo capito solo in un secondo momento di cosa si trattava. All’inizio dell’anno scolastico alcune delle nostre compagne hanno fatto girare nelle classi un questionario in cui erano elencate quasi tutte le domande poi pubblicate in quella famosa inchiesta. Non ricordo quali furono le promotrici dell’iniziativa. Noi però, cinque o sei per ogni classe, rispondemmo con piena sincerità, senza pensare che si facesse male».
«Abbiamo detto finalmente la verità: cosa ne pensiamo del sesso e dei tabù che finora ci hanno imposto. Oltre alla inchiesta più generale, nella stessa rivista è stata pubblicata un’intervista a cinque di noi, che hanno preferito rivelare soltanto i nomi di battesimo. Queste compagne dicono di non credere più nel matrimonio e parlano di amore libero. Io sono convinta che questa sia veramente l’opinione della maggior parte di noi, anche se le convenzioni ci proibiscono molto spesso di dire la verità».
All’inviato del quotidiano La Stampa, la preside dell’istituto dichiara quanto segue: «Né io né il consiglio abbiamo intenzione di presentare denunce. Ripeto: quello che è avvenuto è avvenuto al di fuori della scuola, non ci riguarda direttamente. D’altra parte mi risulta che ben poche siano le allieve che hanno risposto a quelle domande. (…) Non mi risulta che l’argomento sia predominante rispetto ad altri. La nostra scuola nel suo insieme non è più agitata di tante altre. L’anno scorso, ad esempio, 580 ragazze hanno chiesto di andare a fare gli esercizi spirituali (un ritiro di 24 ore)».
Il clamoroso precedente risale al 1966, quando venne pubblicato un numero del giornale degli studenti del liceo Parini, «La zanzara», con un’inchiesta sul ruolo della donna nella società. Al centro del dibattito emersero temi come l’educazione sessuale, i rapporti sessuali prematrimoniali e gli anticoncezionali.
Tre studenti (due ragazzi e una ragazza) furono denunciati alla Procura della Repubblica e rinviati a processo ma successivamente assolti dalle accuse di stampa oscena e corruzione di minori.